C'è un dottore a bordo?!

Ciao belli!

Allora domenica scorsa ero in un altro mondo e ci sono rimasto fino a lunedì pomeriggio tipo… tanto ero rincoglionito dalla serata precedente! Beh però devo dire che siete tornati a divertirvi per bene, dando un taglio al recente passato a base di Risiko & Briscola… Comunque sia domenica ho preso l’aereo tranqui tranqui parecchio rilassato.. appena in volo mi sono sparato i Planet Funk a ruota e tanti saluti al mondo esterno, finché… lo steward ha fatto la più cinematografica delle domande, quella che nei vari Airport ’79, ’80…e so on non manca mai, una di quelle battute che non si deve manco studiare, che :

Is There Any Doctor On This Flight?

Almeno io penso che l’abbia formulata così, perché io ero annegato nell’ipod, totalmente isolato dall’esterno appunto. Ho solo sentito una voce blaterante, riconosciuto qualche stralcio di parola e visto una marea di teste che ciondolavano da un lato all’altro, in attesa del salvatore.. che non si è manifestato. Solo quando l’hostess ha ravanato in una cappelliera tra bombole di ossigeno e cerotti ho capito il tenore della domanda di cui sopra.

In definitiva una persona deve aver avuto un malore poco dopo il decollo, cosa che ci ha garantito un arrivo anticipato di 10min, le hanno prestato i soccorsi del caso e ad Hahn l’aspettava l’ambulanza. A me invece è sfuggito l’attimo, un momento (spero) irripetibile, e mi sono soffermato a pensare che certi fatti sono talmente abusati nella finzione da diventare standard, banali, finché non li si vive sulla propria pelle. Eppure quello è il più innocuo forse. E finisce per essere nemmeno più scioccante, solo ti dici ‘cazzo! Come nei film!’.